Sara, una vita in cammino per una positività

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Sara Buccolini

Il ricordo di Sara Buccolini, la studentessa ventenne scomparsa a Ferrara lo scorso 21 marzo dopo un malore al termine di una corsa podistica. L’immenso dolore ma anche la speranza: le testimonianze di chi ha conosciuto da vicino Sara. Con una certezza: la vita non si dissolve nel nulla e nessuno dei momenti che Sara ha vissuto andrà perduto.

Ci sono storie che testimoniano una realtà: fare pienamente esperienza dell’umano significa dover fare da vicino i conti con il dolore, talvolta in modo improvviso e inaspettato, a maggior ragione se questo dolore riguarda una giovane vita. Una di queste storie è quella di Sara Buccolini, 20 anni, originaria di Macerata ma iscritta ad Architettura presso l’Ateneo ferrarese. Domenica 20 marzo, al termine di una corsa non competitiva di 6,5 km di contorno alla Ferrara Marathon, Sara è stata colta da malore ed è venuta a mancare il giorno dopo, nonostante i soccorsi tempestivi. Una giovane vita che ha terminato il suo viaggio terreno nel fiore degli anni, in quella stagione in cui tutti i sogni e i progetti sono protesi con fiducia verso il futuro e orientati a un desiderio di pienezza. L’immenso dolore che questa vicenda ha suscitato, e che tuttora suscita, lascia però una porta aperta alla speranza: ne sono una prova le testimonianze reali e concrete di chi ha conosciuto da vicino Sara.

ELIO E TIZIANA, DUE PERSONE SPECIALI PER SARA. «Mi porterò sempre dietro il ricordo dello spirito di sacrificio che ognuno aveva verso l’altro, il sapere ascoltare i nostri silenzi e l’estrema fiducia reciproca, ma anche la tenerezza e bontà d’animo che Sara aveva con tutti». È questa la memoria di Elio, anch’egli studente di Architettura a Ferrara, al quale Sara era affettivamente legata da alcuni mesi. Tiziana, di Matera, amica e coinquilina di Sara, la ricorda invece così: «Quando l’ho conosciuta c’è stato un cambio di vita – racconta -; di lei ricordo il suo essere svampita e disordinata come me, ma era allo stesso tempo tollerante, gentile, disponibile e generosa. Una coinquilina speciale e unica. Le ho voluto un bene viscerale, come per una sorella. Ora lei lascia a noi il suo sorriso e la sua spensieratezza nell’affrontare quotidianamente la vita».

MONS. NEGRI: «NESSUN MOMENTO ANDRÀ PERDUTO». «Sara sapeva che la sua vita era nata per una positività e camminava verso questa positività: un cammino buono che rendeva così lieta la sua vita quotidiana». Sono le parole pronunciate dall’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Luigi Negri, durante la S. Messa in suffragio di Sara, celebrata il 22 marzo nella Cattedrale di Ferrara. Un cammino che ora dovrà essere portato avanti da chi l’ha incontrata, e non solo, nella piena consapevolezza che «la vita non si dissolve nel nulla» e che «nessuno dei momenti che Sara ha vissuto andrà perduto». Infine, molto chiaro e incisivo il monito che l’Arcivescovo ha lasciato ai tanti giovani presenti: «Custodite la memoria e la presenza di Sara nel vostro cammino quotidiano. Sentitela legata a voi, rivivete e riapprofondite quella bellissima e straordinaria esperienza di umanità viva per la fede e per le doti che aveva. Perché ha saputo giocare, pur nei brevi anni della sua esistenza terrena, tutto il suo cuore e tutta la sua intelligenza nell’incontro con il Signore che aveva travolto e pacificato la sua vita».

Andrea Tosini

Leggi anche la riflessione sull’incontro e la trascrizione dell’intervista a Sara

Articolo pubblicato su La Voce di Ferrara-Comacchio dell’8 aprile 2016, pag. 4

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